02 Ott 2025
– Tempo di lettura: 2 minuti
In un contesto economico caratterizzato da inflazione elevata, aumento dei tassi di interesse e pressione fiscale crescente, molte imprese e professionisti si trovano a gestire situazioni di tensione
finanziaria.
In questi casi, la ristrutturazione del debito fiscale rappresenta non solo una misura di difesa, ma anche una leva strategica per garantire la continuità aziendale e rilanciare i progetti futuri.
Cos’è la ristrutturazione del debito fiscale
La ristrutturazione del debito fiscale è un processo che mira a ridefinire le condizioni di rimborso delle esposizioni finanziarie e fiscali, attraverso accordi con creditori, istituti bancari e, in alcuni casi,
con l’Agenzia delle Entrate.
Non si tratta di una soluzione univoca: può assumere forme diverse a seconda della natura del debito, della solidità dell’impresa e delle prospettive di sostenibilità finanziaria.
Strumenti disponibili
1. Ristrutturazione bancaria e finanziaria
- Rinegoziazione dei piani di rimborso: allungamento delle scadenze, riduzione
dell’importo delle rate, revisione dei tassi applicati. - Accordi stragiudiziali: intese dirette con gli istituti per evitare
contenziosi e mantenere attive le linee di credito. - Nuove linee di finanziamento: in alcuni casi, l’accesso a risorse aggiuntive
consente di consolidare i debiti e semplificare la gestione finanziaria.
2. Ristrutturazione fiscale
- Rateizzazioni dei debiti tributari e contributivi: lo strumento più utilizzato, che
consente di dilazionare i versamenti senza interrompere l’attività. - Definizioni agevolate e “rottamazioni”: quando previste dal legislatore, offrono
opportunità straordinarie di riduzione del carico debitorio. - Transazione fiscale (art. 63 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza):
consente, in determinati casi, di proporre all’Amministrazione finanziaria
un accordo che contempli riduzioni e dilazioni, purché sostenibile per l’impresa.
3. Strumenti previsti dal Codice della crisi
- Composizione negoziata della crisi: procedura introdotta per favorire il dialogo
tra impresa e creditori con l’assistenza di un esperto indipendente. - Accordi di ristrutturazione del debito con transazione fiscale e concordato
preventivo: soluzioni giudiziali che, seppur più complesse, offrono una cornice protetta e vincolante.
Vantaggi e criticità
La ristrutturazione del debito permette di:
- migliorare la gestione dei flussi di cassa;
- evitare il blocco dell’operatività aziendale;
- prevenire contenziosi costosi e dannosi;
- ristabilire la fiducia con banche e fornitori.
Tuttavia, richiede:
- un’analisi preliminare approfondita della situazione patrimoniale e finanziaria;
- piani credibili e documentati da presentare ai creditori;
- una gestione professionale delle trattative, per ridurre il rischio di
rigidità o interruzione dei rapporti.
Una scelta strategica
La ristrutturazione del debito non deve essere vissuta come un segnale di debolezza, ma come un percorso di riorganizzazione e rilancio.
Un approccio strutturato e guidato da consulenti esperti consente non solo di superare le difficoltà contingenti, ma anche di ripensare i modelli di gestione finanziaria, rafforzando la solidità dell’impresa nel medio-lungo periodo.
Contatta il nostro Studio
Se la tua impresa si trova ad affrontare difficoltà finanziarie o fiscali, una ristrutturazione del debito ben pianificata può fare la differenza tra subire la crisi o governarla.
Contatta lo Studio Alberto Privitera per una valutazione preliminare della tua situazione: analizzeremo insieme le possibili soluzioni più sostenibili.